Cybersecurity: una multinazionale italiana tra le vittime di Data Breach

Il numero dei cyber attacchi cresce esponenzialmente con minacce sempre nuove e le imprese italiane aumentano gli investimenti sulla prevenzione dei rischi, ma faticano ad adattarsi alla rapida evoluzione delle modalità di aggressione. Sono stati 1.670 gli attacchi cyber messi a segno nel 2019, con una percentuale di crescita del 7,6% sul 2018 e del 91,2% rispetto al 2014, questi i dati del Rapporto CLUSIT 2020, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica.

Campari tra le aziende italiane ad avere subito un cyber attack

Giorno 1 Novembre, il gruppo italo-olandese Campari, di proprietà di Lagfin S.C.A con il 66%, che al suo interno include marchi come Aperol, Wild Turkey e Grand Marnier, è stato colpito da un attacco hacker che ha messo fuori uso i sistemi informatici.

L’azienda è stata colpita da una variante del ransomware RagnaLocker che, oltre a criptare i dati, provvede anche a copiarli e trasferirli sui server in mano degli hacker. I 2 terabyte di dati rubati, estremamente sensibili, sono  file di contabilità, estratti conto bancari, budget e documenti fiscali, proprietà intellettuali, informazioni aziendali proprietarie, dati personali di clienti e dipendenti, accordi e contratti aziendali.

Campari ha dichiarato che la procedura di ripristino dei servizi informatici è stata più impegnativa del previsto e che, nel frattempo, altri sistemi rimangono temporaneamente e deliberatamente sospesi od operanti con funzionalità ridotte in più siti, aggiungendo che come risultato dei tempi più lunghi di ripresa rispetto a quanto inizialmente previsto, ci si aspetta che quanto accaduto abbia qualche effetto temporaneo sulla prestazione finanziaria del Gruppo.

L’importanza della security awareness

Come Campari, molte aziende hanno ammesso di impreparate di fronte a uno scenario come quello attuale, in cui gli attacchi hacker crescono anche a causa del passaggio repentino allo smart working, commenta Liviu Arsene, Global Cybersecurity Researcher di Bitdefender.

Aziende, enti ed organizzazioni sono ormai consapevoli dei rischi derivanti da azioni di data breach. Una ricerca redatta dall’ Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano segnala che quattro grandi imprese su dieci (39%) prevedono un aumento in organico dei ruoli che gestiscono la cyber security e quasi la metà afferma che incrementerà il numero di figure preposte alla gestione della privacy (49%).

Come prepararsi alla sfida

La formazione è la prima arma contro la pirateria informatica. Infatti, il Master in Cybersecurity & Defence, attivato dall’Università di Cataniain collaborazione con Free Mind Foundry, risponde alla crescente richiesta di figure specializzate nell’ambito della sicurezza dei dati. Unico in Sicilia, il percorso formativo, offre agli studenti una formazione d’eccellenza che unisce le migliori expertise dell’ateneo catanese all’innovazione dell’Hub tecnologico, permettendo agli studenti del Master di utilizzare soluzioni hardware e software di ultima generazione presenti all’interno del Campus.

LutechSpike Reply e Accenture  sono solo alcune delle aziende di calibro nazionale ed internazionale ad avere riconosciuto la qualità del Master, offrendo borse di studio e  manifestando disponibilità ad accogliere gli studenti alla fine del loro percorso di specializzazione. Infatti, il 25% degli iscritti al corso avrà diritto ad una borsa di studio a copertura totale del costo del Master.

Il Master, in partenza a Gennaio 2021, è rivolto a laureati o laureandi delle facoltà di Informatica, Ingegneria, Giurisprudenza ed Economiae sarà erogato al 100% in modalità Live Virtual Training per garantire l’interazione in real-time tra colleghi e docenti, proprio come in aula.

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